La Chiesa
di San Sebastiano
Il
Teatro "Cesare Caporali". Percorrendo Via Caporali, una delle strette stradine interne del paese ( dai Panicalesi chiamate "Borghi") giunti all'altezza delle scalette che conducono al livello superiore del paese, incontriamo il Teatro Comunale intitolato appunto a Cesare Caporali. IL teatro, insieme a quello di Montecastello di Vibio, e' tra i piu' piccoli teatri storici dell'Umbria, e forse d'Italia. Sorse nel sec. XVIII come "Teatro del Sole" da qui' il nome della compagnia teatrale che opero' con successo per molto tempo e che anche oggi, dopo un periodo di "riposo" (circa 30 anni) ha ripreso la sua attivita' di gestione e produzione di spettacoli. Fu trasformato nelle forme attuali nel 1858 dall'architetto Giovanni Caproni. L'interno, originariamente realizzato tutto in legno, e' interamente decorato con stucchi e medaglioni dipinti. Dopo circa 30 anni di inattivita' dovuta allo stato di abbandono in cui la struttura versava, dopo un complesso intervento di recupero, oggi e' perfettamente funzionate e in piena attivita'.collegiata san michele arcangelo
PANICALE CENTRO STORICO, piazza san micheleLa
Collegiata di San Michele Arcangelo.
Chiesa
della Madonna della Sbarra e romitorio.
La villa-castello, è situata sopra un colle in posizione panoramica, sui versanti che si affacciano a sud del lago Trasimeno con vista sul lago e immersa in un bosco di elci e querce, nei pressi del centro abitato di Casalini nel Comune di Panicale.
L’impianto è racchiuso entro una cinta bastionata, con torri merlate, su una struttura difensiva medievale ed è composto dal palazzo, da una cappella, dalla limonaia e da altri annessi, costruiti in epoche diverse.
La forma della cinta segue la naturale morfologia della sommità del colle, disegnando un esagono con due lati più lunghi (sul versante sud-occidentale) e quattro più brevi (sul versante nord-orientale, verso Perugia), difesi da bastioni e salienti, Il perimetro è di oltre 300 metri ed in alcuni tratti la cortina muraria supera i dieci metri: sono ancora visibili resti del fossato e del ponte levatoio.
Nel rispetto delle realizzazioni cinquecentesche le mura sono a scarpa per gran parte dell’altezza, racchiudono il terrapieno e sono di grande spessore per poter sopportare i colpi di cannone; le uniche aperture sono costituite da feritoie orizzontali donde bersagliare gli assedianti.
L’ingresso alla fortezza avviene attraverso un arco bugnato che immette alla corte interna dopo aver percorso una galleria ed una breve rampa.
Tra i vari edifici addossati alla cinta muraria, la mole maggiore è data dal maschio, a pianta rettangolare, con finestre ogivali, in parte murate, e bucature difensive. Il torrione medievale, “donjon”, è l’elemento meglio conservato dell’impianto primitivo.
Il palazzo residenziale è disposto di fianco al “donjon”, con una lunga e bassa facciata ad L, risultante dalle svariate modifiche succedutesi nel tempo. Dell’impianto cinquecentesco, restano le finestre rinascimentali che si aprono sulla facciata posteriore, verso il giardino di tramontana.
Il palazzo all’interno presenta un fronte molto frastagliato essendo il risultato di ampliamenti avvenuti in epoche diverse.
Il giardino è attualmente di gusto romantico con fontane, alberature secolari ed aiuole sinuose.
Originariamente il giardino era diviso in sei aiuole dal viale principale e da due secondari, queste erano bordate da siepi di bosso squadrate e vasi di agrumi negli angoli.
Nel bastione settentrionale era situato il giardino del labirinto, con un ninfeo; un altro piccolo giardino, senza i disegni delle aiuole, era posto dietro al palazzo ed era diviso dal primo dalla limonaia. Ulteriori giardini senza disegno di aiuole erano all’esterno della cinta, dal bastione meridionale a quello settentrionale ed antistanti l’ingresso.
Il castello fu probabilmente costruito nel XII secolo.
Nel 1200 apparteneva a Giacomo ed Andrea Montemelini.
Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1393 fu acquisito da Biordo Michelotti come acconto per la riconquista di Castiglione del Lago. Nel 1416, ne entrò in possesso la famiglia degli Oddi che lo tenne fino al 1488, quando venne cacciata dai Baglioni.
Leone X ne legittimò il possesso a Braccio II Baglioni che nel 1534 eseguì numerosi e significativi lavori su progetto di Antonio da Sangallo il giovane: la fortezza divenne così una delle strutture militari di concezione più moderna del territorio perugino.
Nel 1535 il castello fu requisito e solo nel 1552 Carlo II Baglioni ne rientrò in possesso e completò i lavori di costruzione della cittadella.
Nel 1600, Montalera passò ai potenti duchi della Corgna che lo possedettero fino al 1643; un ventennio dopo, fu acquistato dal cardinale senese Francesco Cennini.
LA CHIESA DI SANT'AGOSTINO e il Museo dei Ricamo su Tulle Ars Panicalensis
PANICALE CENTRO STORICO fuori le mura, PIAZZA regina marheritaGli Eremitani, la Fraternita della Frusta o dei Disciplinati. Le varie Congregazioni religiose, che si rifacevano e praticavano la Regola di S.Agostino, furono unificate, per decreto del Papa Alessandro IV, nel 1256, e l'unica Congregazione fu chiamata ''Fraternita degli Eremitani di Sant'Agostino''. Nel XIV secolo esisteva gia' in Panicale, in un piccolo convento, una Fraternita degli Eremitani e, nel 1489, come risulta dall'Archivio di Stato di Perugia, era detta ''Fraternitas S.Augustini sive 5. Marie'', con la stima di 25 libbre (catasto IL, reg. 33 cc. 420r-421r.). Forse fu proprio nella seconda meta' del '400 che si inizio' a costruire l'odierna Chiesa di S. Agostino, la quale, nel 1502, doveva essere terminata come attesta la data incisa nell'architrave del portale d'accesso. In questa Chiesa, fu istituita la Confraternita dei Disciplinati o della Frusta, per influsso del movimento dei Disciplinati, sorto in Perugia, nella seconda meta' del XIII secolo. La Confraternita dei Disciplinati ..........
piazza umberto I^ - fontana del 400
PANICALE CENTRO STORICO, PIAZZA UMBERTO I^La fontana del quattrocento in Piazza Umberto I^. In Piazza Umberto I^ si puo' ammirare la bellissima fontana del quattrocento. Originariamente e in particolare nel periodo medievale, ma anche per molto tempo ancora fino alla fine del 1800, la fontana altro non era che una cisterna di raccolta delle acque piovane, acqua che veniva regolarmente utilizzata per i bisogni delle numerose famiglie che all'epoca vivevano all'interno del castello. Solo ai primi anni del 1900 l'apertura della cisterna fu chiusa e su di essa venne istallato il perno centrale con vasca e zampillo per creare l'effetto fontana che ancora oggi possiamo ammirare...