25 Luglio 2020 by admin

Chiesa della Sbarra a Panicale

PANICALE, luoghi da visitare

Chiesa della Madonna della Sbarra e romitorio. Salendo a Panicale da ovest, la prima costruzione che si incontra, è la Chiesa della Madonna della Sbarra. Tale Chiesa, fu detta "della Sbarra", perché edificata nella zona che era anche confine della "Terra"ossia città, "dogana" nel medioevo e luogo dell'antico mercato del mercoledì. In quel luogo sorgeva in origine un'edicola mariana dipinta "a fresco"recante la data 1415. Il 13 maggio 1600, il comune di Panicale, inviò un "memoriale" al Vescovo di Chiusi, al fine di ottenere l'autorizzazione per costruire il nuovo santuario. Secondo la data incisa nel gradino del presbiterio l'edificazione fu terminata nel 1613. I panicalesi, attribuirono molti miracoli all'immagine della Vergine e per questa ragione, arricchirono la chiesa con molteplici lasciti di terreni e case.
Nel 1618 Papa Paolo V emise un "breve" (decreto), per affidare tutti i possedimenti al comune, minacciando di scomunica gli ecclesiastici che si fossero immischiati nella gestione del patrimonio. In seguito il Comune, per tenere fede a questo ordine papale, fece scrivere sulla facciata la seguente dicitura: Sub Perpetua Administratione Comunitatis (sotto la perpetua amministrazione del comune). La chiesa è a tre navate con cinque altari.
l'Altare maggiore, che ingloba l'antico affresco quattrocentesco, è dedicato alla SS. Vergine. Quest'ultimo è caratterizzato dalla presenza di quattro immensi angeli dorati, gli stessi sorreggono la struttura architettonica e sono posti come a sentinella della sacra immagine.
Tale altare fu costruito in più fasi e completato nel 1786. A destra dell'entrata, c'è l'Altare della Concezione. Grandiosa è la macchina processionale in legno dorato e statua lignea della Vergine abbigliata con pregiati abiti ed accessori seicenteschi. Sempre a destra troviamo l'Altare di San Carlo Borromeo, dipinto su tela nel XVII secolo. A sinistra vi è l'Altare di San Francesco di Paola con relativa tela del XVII secolo. Sempre a sinistra troviamo l'Altare di San Filippo Neri anch'esso con tela dipinta del XVII secolo. All'interno della Chiesa si conserva una Via Crucis comprensiva di 14 dipinti a olio su tela risalente al 1791.
Il dipinto raffigurante La Sacra Famiglia, probabile ex voto, con la sontuosa cornice seicentesca, è stato attribuito negli ultimi anni al celebre pittore "El Greco". Dietro l'altare maggiore si può ammirare il coro in noce, costruito intorno al 1620. Nella sacrestia è invece conservato un paratorio in noce di foggia cinquecentesca. Sopra la porta d'ingresso principale vi è la cantorìa in muratura nella quale si trova l'organo storico, costruito dall'organaro perugino Adamo Rossi tra il 1798 e il 1800. Nel retro della Chiesa al piano superiore, si trova un umile romitorio composto da poche stanze e soffitte, dove nel XVII secolo risiedeva un "romito" cioé un'eremita e successivamente un custode.
Questi locali sono attualmente restaurati e resi visitabili, come spazio museale ospitano parte degli arredi sacri usati in questa stessa Chiesa ed in altre Chiese di Panicale nei secoli XVII - XIX. Attribuzione di Luciano Lepri pubblicata nel libro "Silvestro Pepi e il suo Atlante", Perugia, Biblioteca Oasis - 1993. Virgilio Bianconi  Bibliografia:  "La Chiesa della Madonna della Sbarra" articolo dal periodico "La Voce" del 19/07/1981 di Don Remo Serafini; "Panicale nelle visite pastorali" -2003- dattiloscritto di Don Remo Serafini; Le Istituzioni Pubbliche di assistenza e beneficenza dell'Umbria - 1990 - Soprintendenza archivistica per l'Umbria; Panicale Terra Etrusco-Umbra di Gustavo Grifoni, società Editrice Dante Alighieri 1918; Silvestro Pepi e il suo Atlante, di Luciano Lepri, Perugia, Biblioteca Oasis - 1993; Libri contabili dal 1622 al 1860 della Chiesa della Madonna della Sbarra, Archivio parrocchiale di Panicale; Panicale comune rurale. Lo statuto del 1484 e gli atti del notaio Cristoforo di Pietro del 1312 - Editrice Protagon - 1989

25 Luglio 2020 by admin

Chiesa della Sbarra
il museo dei paramenti liturgici

PANICALE, luoghi da visitare

La bellezza artistica dei reperti liturgici, manifesta il fer­vore della fede dei nostri padri che generosamente offri­vano al Signore quanto di più pregiato possedevano. La tradizione di contribuire ad abbellire la propria chiesa è sempre stata viva, soprattutto nei piccoli centri, i cui abitanti commissionavano ai monasteri di clausura o ai laboratori artigiani, la confezione dei paramenti e delle suppellettili più preziose. È proprio quello che è successo anche per la chiesa della Madonna della Sbarra. L’edificio venne costruito su espressa ricosì cospicuo che ci volle un “breve” del pontefice Paolo V per frenare l’interesse clericale ed affi­dare tutta la gestione dei beni della chiesa alla comunità di Panicale Da quel momento la Madonna della Sbarra è stata mantenuta dal comune che ne conserva in archivio i libri con­tabili fino al 1860. Gli arredi destinati ad orna­re la chiesa sono numerosi, anche perché dovevano ser­vire per “apparecchiare” la mensa sia dell’altare mag­giore che di altri quattro al­tari laterali. La presenza di diversi tipi di candelabri in legno tornito, argentati, do­rati o laccati, ne distingueva la destinazione e il periodo liturgico. Ogni altare, oltre naturalmente alla grande pala che lo sovrasta, mostra­va la sua tovaglia più bella (mentre sotto ne aveva altre due) e le cartagloria, cornici intagliate contenenti alcune scritture rituali. Nella chiesa sono poi neces­sarie le lampade pensili, do­ve bruciava la fiammella per il Santissimo, baldacchini, lampade portatili ed emblemi montati su aste per le processioni. Nella chiesa della Sbarra è presente anche una bellissima statua lignea della Madonna corredata di abiti nei vari colori da combinare secondo il momento liturgico, che veniva portata in processione su una maestosa macchina in legno dorato intagliato. Non bisogna dimenticarsi di quelle suppellettili destinate espressamente alla cerimonia religiosa: calici e patene,turiboli e navicelle, ostensori e reliquiari. Un altro impor­tante elemento presente in ogni corredo di chiesa sono i paramenti. Ogni sacerdote indossa le sacre vesti per celebrare degnamente il rito religioso. Sono forse gli oggetti che più colpiscono l’occhio del fedele: ogni periodo litur­gico ha i propri colori e decorazioni pregni di significato simbolico. Come è accaduto in molte chiese, purtroppo il passare del tempo, l’incuria dell’uomo, i furti, gli errati metodi conservativi hanno contribuito alla dispersione di un in­commensurabile tesoro d’arte e di fede unico nel suo ge­nere. Allo stato attuale della ricerca, non avendo potuto consultare le visite pastorali, sono stati rinvenuti pochi documenti: un inventario manoscritto del Canonico Gio­vanni Pietro Buzio del 1729, le schede fotografiche e in­ventariali organizzate dalla Soprintendenza ai Beni Cul­turali dell’Umbria nel 1973 e l’Inventari dei paramenti sacri predisposto dall’Associazione culturale Pan Kalon realizzato nel 2001. In verità tutti questi documenti presi singolarmente risultano incompleti, ma dal loro confronto si ha un qua­dro più preciso e dettagliato di quello che è stato il patri­monio della Chiesa. Si tratta di un corpus che va dal XVII al XIX secolo, rac­colto nelle stanzette del piano superiore dell’edificio, che co­stituirà un prezioso strumento di conoscenza della storia del­la comunità. Con questa iniziativa si vuole consegnare idealmente alla co­munità di Panicale e in parti­colare ai più giovani, un patri­monio destinato normalmente a vivere nelle cassettiere e ne­gli armadi delle sacrestie. Lo studio approfondito di ogni singolo oggetto, permet­terà di ricostruire uno spacca­to della vita dell’antica città e i documenti attesteranno le scelte devozionali dei nostri predecessori .

10 MAGGIO 2020 FOTOVIDEO DI PANICALE