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Benvenuti a Panicale

pittoresco paese medioevale

Pinacoteca di Panicale presso il comune (PG)

Personaggi illustri di Panicale



Boldrino Paneri da Panicale (PG) Boldrino Paneri, noto anche come Boldrino da Panicale, è stato un famoso condottiero italiano del XIV secolo, originario di Panicale, in Umbria. Nato intorno al 1331, Boldrino ha avuto una vita avventurosa e tumultuosa, caratterizzata da vendette personali, battaglie e conquiste.
Dopo l'assassinio di suo padre, Ambrogio Paneri, Boldrino abbandonò la vita contadina per diventare un capitano di ventura. Ha militato in diverse compagnie, tra cui quella di Giovanni Acuto, e ha combattuto in numerose battaglie, come la famosa battaglia di Cascina. Boldrino è stato anche signore di Civitanova Marche e di altri feudi nelle Marche. La sua carriera militare lo portò a servire vari signori e persino il Papa Urbano VI. Tuttavia, la sua vita si concluse tragicamente nel 1391, quando fu assassinato a tradimento durante un banchetto a Macerata.
Dopo l'assassinio di Boldrino Paneri i suoi soldati, profondamente fedeli e devoti, giurarono vendetta. Questi soldati, guidati da Riotto Michelotti e Azzo da Castello, devastarono il territorio marchigiano, mettendo a ferro e fuoco diverse aree. La loro furia era diretta contro Macerata, dove Boldrino era stato tradito e assassinato. Alla fine, un accordo fu raggiunto grazie alla mediazione di Firenze: la città di Macerata pagò un risarcimento e restituì il corpo di Boldrino ai suoi uomini. Si dice che abbiano imbalsamato il corpo del condottiero e lo abbiano portato con loro durante le campagne militari. Questo episodio è emblematico della lealtà e della determinazione dei suoi seguaci.


Cesare Caporali da Pnicale (PG)Cesare Caporali, Panicalese, di incerto stato sociale (era il bastardo di un canonico certo Camillo Caporali) compì solidi studi classici a Perugia. Nacque nel 1531 e morì a Castiglione del Lago, nel palazzo dei Della Corgna nel 1601. Il Caporali avviò una carriera di uomo di corte, dopo un difficile esordio, la quale non fu avara di successi e di compensi. Questa intesa con gli uomini di potere, e specialmente del potere ecclesiastico (fu al servizio dei Cardinali Della Corgna, de’ Medici, Acquaviva prima di accomodarsi, in vecchiaia, alla corte di Ascanio della Corgna in Castiglione), se da un lato depone a favore della sua abilità nello spendere lo svilito personaggio del cortigiano-poeta, dall’altro esclude ogni possibilità di serio e aperto conflitto con l’ordine costituito, in chi, come lui, probabilmente covava obiezioni e resistenze profonde. Ne sono esempio i due capitoli della Corte, che riflettono il primo impatto con l’umiliante servizio alle dipendenze di un signore. Durante la sua carriera di poeta giocoso Caporali ebbe a comporre innumerevoli opere, tutte pubblicate, ed in particolare la sua ultima fatica “Vita di Mecenate” in cui sfoggia una robusta vena narrativa dispiegata in episodi guerreschi di singolare impegno (in particolare l’assedio di Perugia).


Masolino da Panicale (PG) Tommaso di Cristoforo Fini, noto come Masolino da Panicale (Panicale, 1383 - Firenze, 1440 circa), e' stato un pittore italiano. Secondo un'ipotesi avvalorata da alcuni storici e ricercatori umbri (G. B. Vermiglioli, Brami, A. Mariotti, C. Corsetti, G. Grifoni, C. Caprini, L. Lepri), Masolino sarebbe nato a Panicale, in Umbria, nel 1383, luogo che a quel tempo era sotto la giurisdizione della Tuscia (Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale), quindi, geograficamente e politicamente legato al territorio della Val di Chiana e alla Diocesi di Chiusi, fino al 1601. Per molti anni e' stato considerato il maestro di Masaccio.


 

Immagine descrittiva Virgilio Ceppari (o Cepari), Nasce a Panicale nel 1563 da agiata famiglia. Dopo gli studi di lettere, filosofia e legge all’Università di Perugia chiese di essere ammesso nella Compagnia di Gesù. Ancora molto giovane, all’interno dell’ordine, ottenne incarichi di prestigio e dopo alcuni anni trascorsi a Recanati e a Padova fu richiamato a Roma per insegnare al collegio Romano nel quale ottenne anche la carica di prefetto. Inoltre ebbe incarichi da Paolo V, Gregorio XV e Urbano VIII per trattare affari importanti presso altri sovrani. Come scrittore dette alla luce molte opere tutte date alle stampe ancora egli in vita.
Nel 1618 ottenne il privilegio di elevare la pievania in Collegiata.
Inoltre fece avere ai panicalesi molti privilegi dal governo pontificio.
Fece costruire in Panicale il Palazzo di San Sebastiano che dapprima ospitò i gesuiti durante le vacanze estive e poi, dal 1690, il collegio delle vergini.
Nel 1619, dopo molti anni di lotte con la burocrazia del tempo, ottenne la licenza per istituire un collegio femminile in Panicale. In realtà questa fu un esperienza importata dal Ceppari da Castiglione delle Stiviere, dove l’amico Luigi Gonzaga ne era ideatore ed aveva incaricato il nostro compaesano di costituirne le regole.
Mentre nel paese mantovano il collegio è rimasto laico ed intatto fino ai nostri giorni a Panicale, essendo stato della chiesa, il collegio delle vergini (così fu chiamato) fu trasformato nel 1750 in convento di clausura e poi soppresso con la legge Siccardi nel 1870. Virgilio Ceppari muore in Roma nel 1631.